Populismi europei: un fronte tutt’altro che compatto
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Populismi europei: un fronte tutt’altro che compatto

Populismi europei: un fronte tutt’altro che compatto

di Federico Bonomi.

Federico Bonomi ha ricevuto la menzione speciale per studi geopolitici al premio Jo Cox Europa 2019. Racconta qui in breve la sua tesi.

L’oggetto della mia tesi è il discorso politico populista sull’integrazione europea all’interno delle commissioni parlamentari di alcuni stati membri. Gli stati membri che ho analizzato sono Italia, Austria e Olanda, e come criterio di selezione ho utilizzato la classificazione di Arend Lijphart, che li pone nella categoria delle democrazie consociative. Le democrazie consociative sono caratterizzate principalmente da un sistema proporzionale, dal multipartitismo e dal ruolo prioritario del parlamento nell’attività legislativa. Come periodo di analisi, ho preso in considerazione i dibattiti degli ultimi mesi, comprendenti l’ultimo periodo delle scorse legislature e l’inizio delle presenti.

I partiti analizzati sono il Movimento 5 Stelle e la Lega in Italia, il Partito della Libertà austriaco e il partito per la Libertà olandese. Ho rilevato le posizioni dei parlamentari membri dei gruppi in questione sui seguenti temi: approfondimento dell’integrazione europea nell’ambito economico, allargamento, integrazione della difesa, immigrazione e tematiche sociali. Ho utilizzato come fonti i resoconti stenografici delle commissioni parlamentari presenti sui siti istituzionali dei parlamenti, che sono utilizzate nell’indagare la natura dei partiti populisti più raramente rispetto ai discorsi pubblici.

Il mio lavoro ha dimostrato la complessità del discorso sull’integrazione europea e le contraddizioni presenti all’interno dei casi analizzati, la diversità degli approcci tra le forze dei diversi stati e il peso degli interessi nazionali sulle rivendicazioni politiche. Innanzitutto, ho mostrato che l’appartenenza a formazioni populiste non implica necessariamente un atteggiamento euroscettico nei confronti dell’integrazione europea tout court. Ad esempio, il caso italiano mostra che gli esponenti del Movimento 5 Stelle hanno un atteggiamento variabile che dipende dal membro del parlamento o dall’argomento in questione. Allo stesso modo, posizioni euroscettiche possono provenire da esponenti di gruppi parlamentari non populisti, come dimostra l’opposizione alla creazione di un budget dell’eurozona e di uno stato federale europeo da parte rispettivamente dell’Appello Cristiano Democratico in Olanda e da Fratelli d’Italia.

La tesi evidenzia inoltre la differenza di approccio all’integrazione europea dei diversi stadi in relazione ai differenti interessi nazionali, soprattutto per quanto riguarda l’allargamento dell’UE a paesi terzi. I populisti italiani sostengono un progressivo allargamento per avere nuovi paesi alleati nelle istituzioni intergovernative, quelli austriaci lo fanno in relazione al ruolo austriaco di Presidente del Consiglio dell’Unione, mentre in Olanda si verifica un sostegno bipartisan a un generale ripensamento dell’allargamento per via delle condizioni economiche degli aspiranti stati membri.

Infine, la mia analisi dei discorsi parlamentari mostra che ci sono differenze nelle strategie per contrastare il processo di integrazione europea. In Italia, le due forze populiste si concentrano su alcuni dossier specifici, come la riforma dell’architettura finanziaria dell’Unione, attraverso interventi mirati. In Austria avviene lo stesso, ma con il supporto aggiuntivo di forze non populiste. In Olanda, invece, il PVV attacca il processo di integrazione in quanto tale, spingendosi a dichiarare apertamente la volontà di avviare le procedure di recesso dall’Unione e affermando la totale incompatibilità dell’UE con la sovranità nazionale.

La tesi mostra che le formazioni populiste sono lungi dall’essere un fronte compatto, come talvolta la narrazione le dipinge, perché molte sono le differenze in termini di interessi e approcci. La mia analisi si fonda su un caso studio determinato, che riguarda solo alcuni paesi e arene omologhe, vale a dire le commissioni parlamentari. La letteratura presenta pochi studi basati sull’analisi dei discorsi parlamentari nelle commissioni, quindi auspico che il mio lavoro possa aprire la strada per analizzare quanto avviene in altri paesi, in parlamenti sub-nazionali e nel Parlamento Europeo, con l’obiettivo di chiarire ulteriormente un fenomeno tanto complesso.

iMille.org – Direttore Raoul Minetti
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