L’Africa quale banco di prova per l’UE e il suo modello di integrazione
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L’Africa quale banco di prova per l’UE e il suo modello di integrazione

L’Africa quale banco di prova per l’UE e il suo modello di integrazione

Roberto Isibor e’ la Menzione Speciale Geopolitica del Premio Helen Joanne “Jo” Cox per Studi sull’Europa, edizione 2018. Roberto ha conseguito la laurea magistrale a pieni voti presso l’Università di Bologna e congiuntamente il Master in Legge presso il King’s College di Londra. La tesi magistrale di Roberto, di straordinario interesse e attualita’, verte sul ruolo dell’Unione Europea nel processo di integrazione e sviluppo economico dell’Africa Sub-Sahariana. Roberto, le altre 3 menzioni speciali del Premio Cox, la vincitrice del Premio e a tutti gli altri finalisti verranno celebrati a Roma, il 6 febbraio, presso la Nuova Sala dei Gruppi – Camera dei Deputati. 

di Roberto Isibor.

“Il TTIP è morto e anche il commercio globale non si sente troppo bene”. L’affermazione si sofferma su un’amara verità: il processo di globalizzazione economica – in passato salutato come panacea di ogni male – è ora nella sua fase peggiore, tallonata da una crescente domanda di protezionismo.

Dinnanzi ad un chiacchierato crepuscolo del processo di liberalizzazione dei commerci internazionali, l’Africa con le sue enormi potenzialità ed i suoi enormi deficit politici, amministravi ed economici, rappresenta un banco di prova per il mondo intero ed innanzitutto per l’Unione europea.

La tesi presentata nell’ambito del premio Jo Cox per studi sull’Europa vuole affrontare il tema dello sviluppo economico africano analizzando le due direttrici per mezzo delle quali si dipana il contestuale ruolo dell’UE: diretto, ossia l’analisi delle politiche commerciali europee tese a favorire i traffici fra le due macro-regioni e contemporaneamente ad aiutare (a livello teorico) lo sviluppo delle industrie africane; indiretto, ossia la valutazione del ruolo dell’UE quale modello economico / politico d’integrazione regionale.

Quale ampia “premessa”, la tesi tenta di fornire una prospettiva d’insieme sulla tematica attraverso l’analisi di tre distinti ma interconnessi percorsi: i) teorico, finalizzato a comprendere le basi concettuali del rapporto tra commercio e sviluppo, valutando nello specifico la capacità dell’integrazione economica (regionale e globale) di rappresentare una felice espressione del concetto di globalizzazione economica; ii) geopolitico, teso ad analizzare i caotici e frenetici processi d’integrazione africana e la relativa speranza di concretizzare il sogno panafricano; iii) storico, rivolto a comprendere l’influenza delle politiche commerciali europee sul processo d’integrazione dell’Africa sub-sahariana (analizzando in primis la complessa ed affascinante storia delle relazioni tra UE ed Africa, dalla stessa fondazione delle comunità europee, sino all’attuale necessità di rinnovamento derivante dalle sfide provenienti da un sempre più complesso ordine economico globale e dall’ingresso in scena di nuovi “competitor”, come la Cina).

Chiaramente questa prima analisi non potrà esaurire tutti le questioni afferenti alle tematiche precedentemente descritte, bensì si limiterà a fornire ad ogni lettore le necessarie premesse per valutare l’attuale stato dei rapporti tra UE ed Africa sub-sahariana (sia nella prospettiva diretta che per quella indiretta). Questa è infatti la stessa ottica che viene assunta nella tesi, la quale contestualmente ed alla luce delle succitate premesse teoriche, geopolitiche e storiche, cercherà altresì di fattualmente valutare e riflettere sull’attuale natura dei rapporti tra UE ed Africa, prendendo ad esempio la negoziazione e la configurazione del nuovo accordo di partenariato economico (APE) tra Unione europea ed ECOWAS (Comunità dei Paesi dell’Africa Occidentale). A tal fine con la tesi ho deciso di affrontare una questione tanto negletta quanto centrale sia nel valutare la potenziale efficacia di un accordo commerciale sia per i suoi sottovalutati spillover effect; ossia il ruolo delle regole sulla determinazione dell’origine dei beni nelle negoziazioni ed implementazione dell’APE (ruolo diretto dell’UE) e sull’integrazione regionale africana (ruolo indiretto dell’UE).

Il prodotto della mia ricerca è dunque un connubio tra i miei più vivi interessi: da un lato l’Africa ed il suo sviluppo, il quale risulta intrinsecamente connesso con il suo progresso economico; dall’altro lato, l’Europa ed il suo processo d’integrazione regionale, il quale rappresenta probabilmente il più avanzato esperimento politico, economico, giuridico e filosofico mai tentato.

Secondo questa prospettiva l’Africa funge da banco di prova essenziale per l’Unione Europea, rappresentando un fondamentale test per la capacità del suo modello d’integrazione di replicarsi in altri ecosistemi. Difatti il futuro dell’UE, quale “ininterrotto esercizio di ingegneria costituzionale” si misurerà anche nella sua dimensione esterna; nella sua capacità di non rimanere un processo geograficamente limitato (ed isolato) al continente europeo.

iMille.org – Direttore Raoul Minetti
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