Povertà, istruzione e menzogne oleografiche
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Povertà, istruzione e menzogne oleografiche

Povertà, istruzione e menzogne oleografiche

di Francesco Rocchi.

La polemica sull’Amaca di Serra ha generato un ampio dibattito praticamente ovunque, anche su Twitter o FB. Io stesso mi sono ritrovato in infocate discussioni, soprattutto tra persone di sinistra, per ovvie ragioni. Messa in breve la domanda finale è questa: la povertà, come dice o sembra dire Serra, rende peggiori? Quella che segue è la mia risposta, quale l’ho postata su FB.

Perché noi consideriamo l’istruzione uno dei diritti più essenziali? Forse perché arreda e sta bene su tutto? E perché abbiamo portato avanti lotte su lotte per estendere il diritto allo studio, l’istruzione obbligatoria e le 150 ore? Per simpatia? Per vezzo? E’ per questo che faccio l’insegnante?

O forse perché l’istruzione e la cultura sono gli unici strumenti che permettono di imparare a stare al mondo, a controllare e dirigere i propri impulsi, a schiarire la mente e costruire progettualità? L’istruzione è il primo, ineliminabile e più importante gradino per vivere meglio.

E l’istruzione costa tempo e denaro. Essere poveri fa schifo non perché si veste male o si mangia meno saporito, ma perché spoglia un essere umano della possibilità di fare qualcosa di buono di sé. La povertà toglie pensiero e lucidità. Non dà il tempo di ragionare, non permette di costruire soluzioni oltre il breve termine.

Chi ha i soldi ha più tempo e risorse per stare dietro ai propri figli, per fargli vedere il mondo, per mettergli in mano libri. Chi deve sgobbare tutto il giorno per pochi euro, invece, no. Chi ha i soldi può comprare la pazienza, chi è povero no. Chi ha i soldi risolve i problemi serenamente, chi è povero no.

Essere poveri fa schifo perché ci priva dell’investimento più a lungo termine, la cultura, e ci rende persone peggiori: più paurose, più rabbiose, più affamate. Se poi creiamo scuole ghetto, brutte, spoglie, rigide, trascurate, l’effetto della povertà è moltiplicato invece che attutito.

Se ha senso quindi essere di sinistra è nel rendersi conto di tutto questo, dirlo, non nasconderlo, non sperare di elemosinare un po’ di consenso con menzogne oleografiche.

iMille.org – Direttore Raoul Minetti
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